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Abdu'l-Bahá : Lettera di 'Abdu'l-Bahá al professor Auguste Forel
LETTERA DI 'Abdu'l-Bahá
AL PROFESSOR AUGUSTE FOREL
EDITO DAL COMITATO NAZIONALE DI
TRADUZIONE E PUBBLICAZIONE DELLA
ASSEMBLEA SPIRITUALE NAZIONALE DEI
Bahá'í D'ITALIA

Via Stoppani 10 - 00197 Roma (Italia) - Tel. 879647

1 EDIZIONE
Traduzione dal Testo francese
ROMA 1968
AZIENDE TIPOGRAFICHE EREDI DOTT. G. BARDI - ROMA
LETTERA DI ‘ABDU’L-Bahá AL
PROFESSOR AUGUSTE FOREL
O uomo rispettabile, cercatore della
verità!
Mi è pervenuta la Vostra lettera del 28
luglio 1921. Essa tratta soggetti molto
interessanti e ciò prova che, grazie a Dio,
siete sempre giovane e che proseguite nella
ricerca della verità; le Vostre facoltà
intellettuali sono attive ed evidenti sono le
scoperte del Vostro spirito.
Numerosi esemplari dell'epistola che ho
inviato al Dottor Fischer sono sparsi
ovunque, e tutti sanno che è stata scritta nel
1910. Molte altre epistole sullo stesso
soggetto furono anche scritte prima

della guerra e ne ha pure parlato il

Giornale di San Francisco, la data del
quale è conosciuta e non lascia alcun
dubbio. Inoltre, i filosofi di mente aperta
hanno fatto, con eloquenza, l'elogio del
discorso pronunciato all'Università . E’
per questo che Vi mando qui accluso un
esemplare di tale giornale.
In quanto alle Vostre opere, esse sono
senza alcun dubbio molto utili e, se sono
state pubblicate, vogliate inviarmene un
esemplare di ciascuna.
Per « materialisti » - le cui opinioni sulla
Divinità sono state esposte - non si tratta di
filosofi in genere, ma di una categoria di
filosofi materialisti, di mentalità ristretta,
adoratori di ciò che è evidente, che si
affidano unicamente ai loro cinque sensi e
per i quali il criterio della conoscenza si
limita alle sensazioni.
Per loro è reale tutto ciò che i loro sensi
possono percepire, e tutto ciò che non cade
sotto quel potere è inesistente o da mettere
in dubbio. Essi quindi considerano
l'esistenza della Divinità ( di Dio )
assolutamente discutibile.
Non si tratta, come Voi avete scritto, di
filosofi in genere, ma di materialisti di
mentalità limitata. Quanto ai filosofi deisti
come Socrate, Platone e Aristotile, essi
sono in verità degni di considerazione e
meritano i più grandi elogi per i servigi
notevoli che hanno reso all'umanità; così
dicasi dei filosofi materialisti di tendenza
moderata che, essi pure, hanno reso im-
portanti servigi.
Noi consideriamo la conoscenza e la
saggezza come la base del progresso uma-
no e stimiamo i filosofi dotati di penetra-
zione dello spirito. Leggete attentamente il
Giornale dell'Università di Stanford
affinché la verità Vi appaia.
In quanto alle facoltà mentali, in realtà,
esse appartengono all'anima, così come
l'irraggiamento luminoso è proprietà
essenziale del sole. I raggi del sole si
rinnovano ma il sole rimane sempre lo
stesso e non cambia. Notate come l'intel-
ligenza umana si sviluppi o si indebolisca;
essa può qualche volta mancare del tutto,
mentre l'anima è immutabile. La
manifestazione dell'intelligenza dipende
dalla salute del corpo; un'intelligenza sana
non può manifestarsi che in un corpo
sano, mentre l'anima non è condizionata al
corpo; è per il potere dell'anima che
l'intelligenza comprende, concepisce ed
esercita la sua influenza, mentre l'anima è
una forza indipendente. E’ dal concreto che
l'intelletto concepisce l'astratto, ma l'anima
ha delle manifestazioni illimitate che le
sono proprie.
L'intelligenza umana è limitata, l'anima
è senza limiti. L'intelligenza afferra
attraverso i sensi: vista, udito, gusto, odo-
rato e tatto, mentre l'anima non ha bisogno
di nessun intermediario. Come potete
notare, l'anima è sempre attiva ed in
movimento sia durante il sonno che allo
stato di veglia. Ci accade di scoprire la
soluzione di un problema difficile durante
un sogno, mentre ne eravamo incapaci da
svegli, tuttavia l'intelligenza non può con-
cepire nulla se i sensi non funzionano più.
Nel feto e nella prima infanzia, la facoltà di
ragionare manca completamente, ma
l'anima è in piena attività. Riassumendo, le
prove sono numerose che, malgrado la
mancanza della ragione, la forza dell'anima
continua ad esistere.
Ciononostante lo spirito esiste per gra-
di ed in stadi differenti. Consideriamo la
esistenza dello spirito nel minerale; è
innegabile che il minerale è dotato di uno
spirito e che vive secondo le esigenze della
sua classe. Anche i naturalisti oggi
ammettono questo segreto una volta igno-
rato: che tutto ciò che esiste è dotato di
vita; così come dice Maometto nel Corano:
« Ogni cosa è vivente ».
Il mondo vegetale possiede inoltre la
facoltà di crescere, e ciò costituisce lo
spirito del mondo vegetale.
Il regno animale possiede la facoltà
dei sensi, ma nel regno umano esiste una
forza che abbraccia tutte le altre. In tutti i
regni precedenti, la facoltà di ragione non
esiste, mentre esiste e si manifesta lo
spirito. Il potere sensitivo non concepisce
l'anima mentre la facoltà di ragionare ne
prova la esistenza.
Nello stesso modo, l'intelligenza prova
l'esistenza di una Realtà invisibile che ab-
braccia tutti gli esseri, si rivela e si ma-
nifesta in tutti i regni e l'essenza della
quale supera la portata dell'intelligenza.
Così, il minerale non concepisce la realtà
né le perfezioni del vegetale, il vegetale
non afferra la natura dell'animale più
di quanto l'animale non comprenda la
realtà dell'uomo che scopre e abbraccia
tutte le cose.
L'animale è prigioniero della natura e
non può venir meno alle sue leggi né alle
sue regole. Nell'uomo esiste tuttavia un
potere superiore a quello della natura,
potere che scopre, verifica e interviene
nelle sue leggi. Così, tutti i minerali, i
vegetali e gli animali sono prigionieri del-
la natura; il sole stesso, in tutta la sua
grandezza, è talmente subordinato alla
natura che non ha alcuna volontà pro-
pria e non può scostarsi dalle sue leggi,
fosse per lo spessore d'un capello. Lo
stesso dicasi per tutti gli esseri dei regni:
minerale, vegetale ed animale, che non
possono sfuggire alle leggi naturali e che
ne sono perfino gli schiavi. L'uomo, in-
vece, prigioniero della natura in quanto
al corpo, è tuttavia libero in quanto a
spirito ed intelligenza, ed ha il potere
di sottomettere la natura stessa. Notate
che, secondo le leggi naturali l'uomo vive,
si muove e trascorre la sua esistenza sul-
la terra; ma la sua anima e la sua intel-
ligenza intervengono in queste leggi e, co-
me un uccello egli vola; percorre rapida-
mente i mari e, come un pesce, esplora le
loro profondità e vi compie delle scoperte.
Questo costituisce veramente un grave
scacco inflitto alle leggi naturali.
Altrettanto dicasi della energia elettri-
ca; l'uomo ha ora imprigionato in una
ampolla questa forza violenta ed indomi-
ta che separa le montagne, il che è chiara-
mente una violenza inflitta alle leggi na-
turali. Egli scopre pure quei misteri del-
la natura che, conformemente alle sue
leggi, dovrebbero rimanere nascosti, e
dall'invisibile li porta sul piano visibile;
ciò è una volta di più una trasgressione
delle leggi della natura. L'uomo scopre
anche le proprietà inerenti delle cose che
sono i segreti della natura. Riporta alla luce
fatti passati e dimenticati dalla memoria, e
con il suo potere d'induzione prevede
avvenimenti ancora sconosciuti. Inoltre le
comunicazioni e le esplorazioni sono
limitate dalle leggi naturali alle brevi
distanze, ma l'uomo, con il potere spi-
rituale che gli appartiene scopre le realtà
delle cose e unisce l'Oriente all'Occidente,
cosa che è, pure questa, un'infrazione alle
leggi della natura.
Nello stesso modo, le immagini che se-
condo le leggi naturali sono fuggitive,
l'uomo le fissa su una lastra di vetro; ciò è
ancora una trasgressione di queste leggi.
Vogliate riflettere e meditare su questo: le
scienze, le arti, i mestieri, le invenzioni e le
scoperte costituivano un tempo segreti
della natura che, in virtù delle sue leggi,
avrebbero dovuto rimanere nascosti; ma
con le sue capacità di scoperta, l'uomo
infrange queste leggi e rende visibili i
segreti nascosti nell'invisibile, con che una
volta di più, avviene un'infrazione alle
leggi naturali.
In breve, questa facoltà spirituale ed
invisibile dell'uomo sradica il gladio dalle
dita della natura e le assesta dei colpi
terribili.
Tutte le altre creature, qualunque sia la
loro importanza, sono private di queste
perfezioni. L’uomo possiede il potere della
volontà e quello dell'intelletto, la natura ne
è privata; essa è incatenata, l'uomo è
libero; la natura è priva d'intendimento,
l'uomo comprende; essa ignora gli
avvenimenti del passato ma l'uomo li
conosce; essa non prevede quelli
dell'avvenire ma l'uomo, per il suo po-
tere di discernimento, li prevede; essa
non ha alcuna coscienza di sé, l'uomo è al
corrente di tutte le cose.
Se si suppone che l'uomo non è che un
elemento della natura e che, poiché egli è
dotato di queste perfezioni che non sono
che delle manifestazioni della natura stessa
e che, di conseguenza, essa non ne è
privata ma ne è l'autore, risponderemo che
poiché la parte dipende dal tutto, è
impossibile che la parte possegga
perfezioni di cui il tutto sia privo.
Per natura, s'intendono quelle proprie-
tà relative alle cose e le necessarie rela-
zioni che derivano dalla realtà delle cose
stesse. Queste realtà per quanto infinita-
mente diverse, sono nondimeno intima
mente legate fra di loro. Per queste diverse
realtà occorre un agente d'unificazione
capace di legare le une alle altre. Così le
diverse membra, organi, elementi e parti
che costituiscono il corpo dell'uomo, per
quanto diversi, sono tuttavia legati fra di
loro sotto l'azione unificante di ciò che si
chiama l'anima umana, il che permette loro
di agire in completa armonia con una
regolarità assoluta, e di assicurare così la
continuità della vita.
Ciononostante il corpo umano è com-
pletamente inconscio di questa azione
unificatrice; esso agisce regolarmente
malgrado tutto, e compie le sue funzioni
secondo la sua volontà.
Quanto ai filosofi, essi appartengono
a due scuole: Socrate il saggio, credeva
nell'unicità di Dio e nella sopravvivenza
dell'anima; siccome le sue opinioni era-
no contrarie a quelle dei suoi contem-
poranei di mente limitata, questo divi-
no saggio fu avvelenato da loro. Tutti i
filosofi religiosi, i saggi ed i razionalisti,
osservando queste creature di numero
infinito, hanno notato che, in questo im-
menso ed incommensurabile universo,
tutto fa capo al regno minerale; che que-
sto mondo minerale ha dato vita al mondo
vegetale; questi al mondo animale, ed il
mondo animale al regno umano.
Il risultato di questo universo infi-
nito, in tutta la sua maestà e splendore, è
l'uomo stesso che, in questa esistenza,
pena e soffre per qualche tempo, sop-
porta dolori e malattie, poi, alla fine, si
disgrega senza lasciare né traccia né frut-
ti. Se così fosse, non v'è dubbio che
quest'universo infinito, con tutte le sue
perfezioni, giungerebbe ad un errore, ad
una disgrazia senza risultati, senza spirito
di continuazione, senza alcuna utilità, e che
sarebbe privo di ogni significato. I filosofi
si convinsero allora che non era così;
questa Impresa grandiosa, con tutta la sua
potenza, il suo splendore spaventevole e le
sue perfezioni senza limiti, non può in fin
dei conti finire nel nulla. Che un'altra vita
esista è dunque certo e, così come il regno
vegetale ignora ciò che concerne l'esistenza
dell'uomo, anche noi non conosciamo nien-
te di più di questa grande Esistenza dell'al
di là, dopo la vita su questa terra.
Ma il fatto di non concepire tale vita non
è una prova che essa non esista. Così il
mondo minerale ignora completamente
tutto ciò che concerne l'uomo, e non può
comprendere tale mondo; ma ignorare una
cosa non prova che essa non esista. Vi
sono delle prove numerose e incontestabili
per dimostrare che questo universo infinito
non può essere limitato a questa vita
umana.
In quanto all'Essenza della Divinità, in
verità Essa non può in nessun caso esse-
re definita da qualsiasi cosa che non sia
Essa stessa, e non è assolutamente acces-
sibile allo spirito. Poiché tutto ciò che
l'uomo può concepire non è che una real-
tà limitata e non infinita, una realtà par-
ziale e non globale che egli può com-
prendere e controllare. Nello stesso mo-
do, è certo che tutte le concezioni umane
non sono assolute ma contingenti, che la
loro esistenza è astratta e non materiale.
Inoltre, l'esistenza dei diversi gradi di
sviluppo degli esseri del mondo contin-
gente è un ostacolo alla comprensione.
Come sarebbe allora possibile per ciò che è
contingente concepire la Realtà dell'As-
soluto? Abbiamo detto che i diversi gradi
di sviluppo sul piano contingente costitui-
scono un ostacolo alla comprensione: i
minerali, le piante e gli animali sono pri-
vi delle facoltà mentali dell'uomo, che
scopre le realtà di tutte le cose; egli cono-
sce tutti i gradi che lo precedono. Ogni
piano superiore comprende il piano in-
feriore e ne scopre la realtà, ma il piano
inferiore non ha conoscenza di quello su-
periore e non può comprenderlo. Così
l'uomo è incapace di concepire l'Essenza
Divina, ma col ragionamento e l'osser-
vazione, con le sue intuizioni e la forza
rivelatrice della sua fede, egli può credere
in Dio e provare i favori della Sua Grazia.
Egli acquisisce questa certezza: benché
l'Essenza divina sia invisibile e l'esistenza
di Dio intangibile, prove spirituali decisive
attestano l'esistenza di questa Realtà
invisibile. Ma tale Realtà, nella sua Es-
senza, è al di là di ogni descrizione. Pren-
diamo un esempio: la natura dell'etere è
sconosciuta, ma la sua esistenza appare
certa nei suoi effetti: calore, luce ed elet-
tricità che ne sono le vibrazioni. Queste
onde vibratorie sono la prova ch'esso (l'e-
tere) esiste. Nello stesso modo, se noi con-
sideriamo la sovrabbondanza delle Grazie
divine, siamo convinti dell'esistenza di
Dio.
Ancora un esempio: notiamo che l'esi-
stenza degli esseri è dovuta alla combi-
nazione di elementi diversi e la loro non
esistenza alla decomposizione dei loro
elementi costituenti, poiché la decompo-
sizione provoca la dissociazione di tali ele-
menti. Consideriamo allora come l'unione
degli elementi dia vita agli esseri e, sa-
pendo che questi esseri sono innumerevoli,
siccome ne sono l'effetto, come potrebbe la
loro causa essere finita?
Ora, non ci possono essere che tre tipi di
composizione e tre soltanto: fortuita,
necessaria e volontaria. L'unione dei di-
versi elementi che formano gli esseri non
può essere dovuta al caso, perché ogni
effetto comporta necessariamente una
causa.
Non può essere obbligatoria poiché, in
questo caso, la composizione dovrebbe es-
sere una proprietà inerente ai componenti,
e la proprietà inerente di una cosa non può
in nessun modo esserne separata; è così per
la luce che rende le cose visibili, per il
calore che dilata gli elementi e per
l'irraggiamento che è la proprietà essen-
ziale del sole.
In queste condizioni, la decomposizione
di qualsiasi corpo composto sarebbe
impossibile poiché la proprietà inerente ad
un corpo non può essergli tolta.
Rimane il terzo caso, la composizione
volontaria, cioè: che una forza invisibile,
conosciuta come Potenza eterna, provoca
l'unione di questi elementi, di cui ogni
struttura dà nascita ad un essere distinto.
Per quanto riguarda le qualità e le per-
fezioni attribuite a questa Realtà divina
come la volontà, l'onniscienza, il potere
ed altre qualità eterne, si tratta di segni
riflessi dalle creature sul piano visibile,
ma non di vere perfezioni di questa
Essenza divina che è impossibile conce-
pire. Per esempio, osservando le cose
create, si scoprono delle perfezioni all'in-
finito, dato che queste cose offrono la
dimostrazione di un ordine e di un'armo-
nia delle più perfette, si arriva alla con-
clusione che la eterna Potenza alla quale
esse debbono la esistenza non può es-
sere ignorante, ma è onnisciente; è certo
ch'Essa non è impotente ma deve essere
onnipotente; Essa non è povera ma pos-
siede tutte le ricchezze; Essa non è inesi-
stente ma eternamente vivente. Ciò ha
per scopo di dimostrare che noi diamo
questi attributi e queste perfezioni alla
Realtà universale unicamente per negarle
ogni imperfezione piuttosto che afferma-
re la esistenza di perfezioni inconcepibili
allo spirito umano. E’ per questo che si
dice che i suoi Attributi sono inconosci-
bili.
In conclusione, questa Realtà univer-
sale, fornita di tutte le qualità e attributi
che noi le assegnamo, è santificata e fuo-
ri dalla portata della nostra intelligenza e
della nostra comprensione.
Tuttavia quando si riflette con una
mente aperta su questo universo infinito,
si constata che il movimento senza forza
motrice e l'effetto senza causa sono am-
bedue impossibili; tutti gli esseri si sono
formati sotto il dominio di numerose in-
fluenze e subiscono delle reazioni conti-
nue; queste stesse influenze dipendono
da altre influenze. Così le piante cresco-
no e prosperano sotto l'azione delle piogge
primaverili; ma le stesse nuvole si formano
sotto l'influenza di altre reazioni, che a loro
volta sono influenzate da altri fattori. Così
le piante e gli animali crescono e si
sviluppano sotto l'azione di ciò che gli
scienziati dei nostri giorni chiamano
idrogeno e ossigeno, e subiscono gli effetti
di questi due elementi; questi ultimi si
formano essi stessi per il potere di altre
reazioni. Si può dire altrettanto di tutti
gli esseri: che essi reagiscono su altri o
sono influenzati da loro. Questo processo
di causalità seguita così, e sostenere che
continua indefinitivamente è chiaramente
assurdo. Un tale incatenamento di cause
deve obbligatoriamente
condurre alla fin fine a Colui che è l'Eter-
no, il Potentissimo, l'Indipendente e la
Causa ultima. Questa Realtà universale è
impercettibile ed invisibile. Deve neces-
sariamente essere così, poiché Essa con-
tiene tutto e non è contenuta; tali attributi
caratterizzano l'effetto e non la causa.
Se si riflettesse, si noterebbe che l'uomo
è simile ad un minuscolo organismo
nell'interno di un frutto; questo frutto
proviene dal fiore; il fiore è sbocciato sul-
l'albero che è nutrito dalla linfa, la quale è
generata dalla terra e dall'acqua. Come
potrebbe questa umile creatura rendersi
conto della natura del giardino, immagi-
nare il giardiniere e comprendere la sua
esistenza? E’ chiaro che è impossibile. Ma
se questa creatura comprendesse e medi-
tasse, noterebbe che questo giardino, que-
st'albero, questo fiore e questo frutto non
hanno potuto in nessun caso, pervenire
da soli all'esistenza in quest'ordine e que-
sta perfezione. E’ altrettanto per uno spi-
rito riflessivo e ragionevole; esso ha la
certezza che questo universo infinito, nel-
la sua immensità e nel suo ordine perfet-
to, non ha potuto formarsi spontanea-
mente. Nello stesso modo, esistono nella
creazione delle energie invisibili come
quella dell'etere già citata, che non possono
essere viste né scoperte. Ciò non di meno i
loro effetti, onde e vibrazioni, producono
calore, luce, elettricità, ciò che prova la
loro esistenza. Così è per il potere della
crescita, della sensibilità,
dell'intendimento, della meditazione, della
memoria, della immaginazione e del
discernimento; tutte queste facoltà mentali
sono invisibili ed intangibili ma tuttavia
evidenti dai loro effetti.
Consideriamo ora la Forza infinita: la
esistenza stessa del finito prova l'esistenza
dell'infinito, poiché ciò che è limitato è
conosciuto dall'illimitato; così la povertà
prova che la ricchezza esiste. Senza
ricchezza non ci sarebbe povertà, senza la
conoscenza, niente ignoranza e senza la
luce niente tenebre; l'oscurità prova che la
luce esiste perchè l'oscurità è l'assenza
della luce.
In quanto alla natura, essa non è che
l'insieme di proprietà essenziali e di re-
lazioni necessarie inseparabili dalla realtà
delle cose. E queste realtà infinite, no-
nostante le loro diverse particolarità, so-
no tuttavia intimamente legate fra loro
nella più perfetta armonia. Quando si os-
servano attentamente le cose con mente
aperta, si acquisisce la certezza che ogni
realtà non è che una necessità indispensa-
bile alle altre. Così una Direzione d'insie-
me è necessaria per legare e accordare
queste realtà infinite e diverse, allo scopo
che ognuna delle parti costituenti i corpi
possa compiere la sua funzione particolare,
in un perfetto ordine.
Prendiamo il corpo umano, e ammet-
tiamo che ogni organo particolare dà una
idea dell'insieme. Notate come questi or-
gani e queste diverse membra sono stret-
tamente legati in una armoniosa unione.
Ogni parte è essenzialmente necessaria a
tutte le altre e possiede una funzione pro-
pria. Lo spirito assume la direzione del-
l'insieme e unisce così bene tutte le parti
componenti, che ognuna di esse adempie il
suo ruolo in modo perfetto; così la
cooperazione e le influenze reciproche di-
ventano possibili. L'attività di tutte queste
parti è governata da leggi che sono le
necessità dell'esistenza. Se qualche danno
sopravvenisse al centro direttivo che
governa tutti gli organi, senza dubbio
queste parti costituenti cesserebbero di
funzionare correttamente. Benché questa
forza unificatrice non sia né visibile né
percettibile nel corpo umano e la sua
essenza sia sconosciuta, essa si manife-
sta ciò nondimeno con la più grande ef-
ficacia.
E’ così provato in maniera evidente che
le innumerevoli creature di questo mera-
viglioso universo non possono compiere
correttamente i loro doveri se non sono
guidate e controllate da questa Realtà
universale, affinchè l'ordine possa regnare
nell'universo. Così, la cooperazione e le
reazioni reciproche degli organi che co-
stituiscono il corpo umano sono evidenti e
innegabili ma questo non è sufficiente; un
centro unificatore è indispensabile per
dirigere e controllare questi organi affinchè
con le reazioni reciproche e la coope-
razione, essi possano esercitare in un or-
dine perfetto le loro rispettive ed indi-
spensabili funzioni.
E Voi, Dio ne sia lodato, sapete che
queste reazioni reciproche e questa co-
operazione sono evidenti e dimostrate in
tutti gli esseri, grandi e piccoli: per il
macrocosmo ciò è evidente come il sole,
mentre per il microcosmo, benché que-
ste azioni reciproche siano sconosciute, la
parte dà malgrado tutto un'idea del-
l'insieme. Tutte queste reazioni recipro-
che sono dunque legate a questa forza
conglobante che costituisce il loro asse, il
loro centro, la loro origine e la loro forza
motrice.
Come abbiamo visto, la cooperazione
delle parti del corpo umano è chiaramente
stabilita; organi e membra servono tutte le
altre parti del corpo; che siano le mani, i
piedi, gli occhi, le orecchie, il cervello,
l'immaginazione, ognuno viene in aiuto al
tutto, ma queste reazioni reciproche sono
coordinate da una potenza conglobante che
le fa agire con una perfetta regolarità: è il
potere spirituale dell'uomo proveniente dal
suo spirito e dal suo intelletto, entrambi
invisibili.
Considerate ancora le reazioni recipro-
che che esistono fra i diversi pezzi e parti
che costituiscono i congegni e le industrie
meccaniche, e come essi comunichino fra
di loro. Tutte queste reazioni e legami
sono contemporaneamente in rapporto
con una direzione centrale che le ha ge-
nerate ed è il loro asse e la loro fonte di
energia. Questa forza centrale, è il vapo-
re o meglio è l'abilità di uno spirito su-
periore.
E’ dunque evidente e dimostrato che le
reazioni e le relazioni reciproche come la
cooperazione degli esseri, sono sotto la
dipendenza e la volontà di una Potenza
motrice che è l'origine, l'asse e la fonte di
energia di tutte le azioni reciproche del-
l'universo.
Inoltre, ogni combinazione priva d'un
ordine perfetto è considerata come fortuita.
Ogni composto, di cui gli elementi
presentano dei rapporti ordinati, regola-
ri e perfetti, di cui ogni parte è al suo
posto adatto, e costituisce una necessità
indispensabile per tutte le altre, è consi-
derato come un composto modellato dal-
la volontà e dalla conoscenza. Non vi è
dubbio che questi esseri innumerevoli
così come tali associazioni di elementi
vari, riuniti in un'infinità di forme,
provengano da una Realtà che non può in
nessun modo essere sprovvista di volontà
né di comprensione. Ciò è chiaro ed evi-
dente per la ragione e nessuno può ne-
garlo. Tuttavia ciò non significa che que-
sta Realtà universale o i suoi attributi
siano stati capiti. Né la sua essenza, né
i suoi veri attributi sono alla portata di
chicchessia.
Noi sosteniamo che questa infinità di
creature, questi rapporti indispensabili,
queste disposizioni perfette dipendono
obbligatoriamente da una sorgente non
priva d'intelligenza né di volontà, e che
questa composizione al livello dell'infinito,
fatta di una serie illimitata di forme, deve
dipendere da una Saggezza che tutto
abbraccia. Tale formazione è innegabile,
eccetto per il testardo che si ostina a negare
l'evidenza sulla quale non ci si può
sbagliare; a quest'ultimo si applica il
versetto benedetto: « Sordi, muti, ciechi,
essi non torneranno più ».
Vediamo ora se le facoltà mentali e
l'anima dell'uomo sono una sola e mede-
sima entità. Queste facoltà non sono che
le proprietà inseparabili dell'anima, co-
me l'immaginazione, il pensiero, l'intelli-
genza; queste capacità sono le necessità
essenziali della realtà umana, nello stesso
modo che il raggio solare è la proprietà
inerente al sole. Il tempio umano assomi-
glia ad uno specchio; la sua anima è come
il sole e le sue facoltà mentali come i rag-
gi che emanano da questa fonte lumino-
sa; questi possono cessare di raggiungere
lo specchio ma non possono in alcun modo
essere separati dal sole.
In poche parole, la questione è questa:
il mondo umano rappresenta il sopran-
naturale in confronto al regno vegetale,
mentre in realtà non lo è. In confronto
alla pianta, la realtà umana e le sue fa-
coltà di audizione e di visione sono tutte
soprannaturali, e questa pianta è incapa-
ce di concepire tale realtà come non
può concepire la natura dei poteri spiri-
tuali dell'uomo. E’ così per l'uomo: com-
prendere l'Essenza divina e la natura del
grande Al di là è del tutto impossibile.
L'effusione generosa di questa Essenza
divina è tuttavia accordata a tutte le crea-
ture, ed è dovere dell'uomo meditare sui
benefici della Grazia divina - l'anima
dell'uomo essendo uno dei segni di questa
grazia - piuttosto che riflettere sull'Es-
senza divina stessa; tale è l'estremo limi-
te cui possono giungere le concezioni
umane. Come si è visto prima, le qualità
e le perfezioni attribuite all'Essenza di-
vina sono quelle che si incontrano nel-
la esistenza e nelle creature, ciò non si-
gnifica che noi abbiamo concepito la na-
tura dell'Essenza di Dio né le sue Perfe-
zioni. Dicendo che questa Essenza divina
possiede l'intelligenza e la libertà, non è
che noi abbiamo scoperto la realtà della
Volontà di Dio né il suo Scopo ma piutto-
sto che siamo consci della Grazia divina,
visibile e manifesta nella realtà delle cose.
Per ciò che riguarda i principi sociali
insegnati da Bahá'u'lláh e largamente
diffusi da cinquant 'anni , essi com-
prendono veramente tutti gli altri inse-
gnamenti. E’ chiaro ed evidente che sen-
za questi principi, il progresso e l'avan-
zamento dell'umanità sono completamente
impossibili. Tutti i popoli del mondo
trovano in essi la realizzazione delle loro
più alte aspirazioni. Essi assomigliano al-
l'albero che porterebbe i migliori frutti
di tutti gli alberi. Così, in questi insegna-
menti divini, i filosofi trovano la soluzio-
ne perfetta ai problemi sociali, e nello
stesso tempo un modo razionale e supe-
riore di esporre i problemi filosofici.
D'altronde, i credenti trovano in questi
principi divini, la realtà della religione
svelata in un modo lampante, in maniera
che tali principi sono riconosciuti chia-
ramente ed in modo decisivo come il ri-
medio reale ed efficace per i mali e le agi-
tazioni dell'umanità. Se questi insegna
menti sublimi fossero diffusi nel mondo,
l'umanità sarebbe salvata da tutti i pericoli
e guarita da tutti i suoi mali e turbamenti
continui. Così, tutti i principi economici
Bahá'í rappresentano l'ideale supremo di
tutte le classi lavoratrici e degli economisti
di diverse tendenze.
In breve, gruppi e individui singoli
trovano la realizzazione del loro ideale
nei principi di Bahá'u'lláh. Man mano
che questi principi saranno proclamati
nelle chiese, nelle moschee e negli altri
templi di tutte le confessioni, dai Buddi-
sti o dagli Adepti di Confucio, nei gruppi
politici o fra i materialisti, tutti testimo-
nieranno che questi insegnamenti porta-
no una nuova vita agli uomini e costitui-
scono il rimedio immediato per tutti i
mali sociali. Nessuno può trovare un di-
fetto in alcuno di questi principi; al con-
trario, una volta proclamati, essi saranno
tutti bene accolti; ognuno, riconoscendo-
li come una necessità vitale, griderà:
« Ecco realmente la verità, e tutto il resto
non è che errore manifesto ».
Qualche parola, per concludere, che sarà
per ognuno una prova chiara e decisiva
della verità. Vogliate riflettere su ciò:
l'autorità di tutti i monarchi trionfa durante
il loro regno; quella dei filosofi esercita la
sua azione durante la loro vita su un pugno
di discepoli; ma il potere dello Spirito
Santo brilla in modo lampante nella
persona dei Messaggeri di Dio; esso
fortifica la loro volontà in maniera che
questa agisce su comunità immense du-
rante migliaia di anni, che rigenera le
anime e rinnova la società. Giudicate la
immensità di questa Potenza! E’ straordi-
naria; è una prova interamente sufficiente
dell'autenticità della missione dei Profeti di
Dio, è una dimostrazione concludente del
potere dell'Ispirazione divina.
Che la Gloria delle Glorie sia su di Voi!
'Abdu'l-Bahá
il 21 Settembre 1921
ESTRATTO DAL TESTAMENTO
DI AUGUSTE FOREL
« . .. Che cosa devo aggiungere oggi,
nell'agosto 1921, dopo le orribili guerre
che hanno messo l'umanità a fuoco e
sangue, svelando più che mai la terribile
ferocia delle nostre passioni odiose?
Niente, se non che noi dobbiamo rimanere
tanto più fermi, tanto più inamovibili nella
nostra lotta per il bene sociale.
Nel 1920, ho conosciuto a Kalsruhe la
Fede arciconfessionale e mondiale dei
Bahá'í, proclamata nel 1863 da Bahá'u'lláh
in Persia. Essa è la vera Religione del Bene
sociale umano, senza dogmi né preti, che
riunisce fra di loro tutti gli uomini sul
nostro piccolo globo terrestre. Io sono
diventato Bahá'í.
Che questa fede viva e prosperi per il
bene dell'umanità, è questo il mio voto più
ardente...».

A. FOREL ( 1848-1931 ),Prof. In medicina, sociologo

e filosofo, celebre in Svizzera. Era un libero pensatore.

1914-1918.

8 Ottobre 1912, Leland Stanford Junior University,

California. Vedere Promulgation of Universal Peace,

p. 342.
Ora è passato un secolo ( n.d.t. ).
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